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Tumori al cervello, anche in Calabria il neuronavigatore a supporto dei chirurghi

All’ospedale Pugliese, introdotto dal 1998, a guidarlo è un ingegnere biomedico calabrese.

Il neuronavigatore rappresenta oggi, nella sala operatoria di neurochirurgia, uno strumento essenziale per quello che viene definito trattamento chirurgico. L’annuncio che l’azienda ospedaliera di Cosenza si sia dotato di un neuronavigatore è di pochi mesi fa, ma a Catanzaro è una realtà dal lontano 1998.

Il neuronavigatore è un’apparecchiatura che consente di ricostruire e rappresentare in fase operatoria, in tempo reale, la zona cerebrale interessata da interventi di neurochirurgia e di chirurgia generale. A guidare le struttura biomedica del Pugliese-Ciaccio è Luigi Santaguida, ingegnere Biomedico, laureatosi all’Università della Calabria, oggi può essere considerato tra i massimi esperti in Calabria.

“L’evoluzione tecnologica, specie in campo radiologico – spiega Santaguida – consente di effettuare una diagnostica per immagini sempre più accurata. Oggi le tecniche di imaging, utilizzate nella fase diagnostica, sono disponibili, anche nella fase chirurgica, attraverso, appunto, il Neuro-navigatore”.
Al Pugliese è sempre più frequente trovare l’ingegnere in equipe chirurgica e non solo in neurochirurgia.

La procedura di Neuronavigazione consente di ricostruire le immagini tomografiche, quali TC, RM, PET/TC, nei diversi piani ed anche in 3D e di renderle disponibili in tempo reale, durante l’intervento chirurgico, consentendo di eseguire verifiche accuratissime della posizione di vari strumenti chirurgici e addirittura di altri macchinari come l’ecografo. Offre, altresì, anche un sistema accurato di controllo e di feedback per il neurochirurgo, nella cosiddetta fase di approccio, in cui si pianifica il lembo cranico necessario per raggiungere e rimuovere la lesione, consentendo di ridurre i tempi chirurgici, con maggiore efficacia operativa.

“La nostra Neurochirurgia è fra le poche in Italia, unica in Calabria, ad essere operativa, con un sistema hardware/software per eseguire biopsie celebrali, cosiddetta “frameless”. In tale procedura la neuronavigazione è indispensabile e richiede una elevatissima conoscenza del sistema.

“Il nostro neuronavigatore – aggiunge Santaguida – è dotato di software avanzati come la trattografia, che consente di elaborare immagini eseguite con particolari sequenze di risonanza magnetica e di tracciare, ad esempio, il cosiddetto fascio piramidale corticospinale, ovvero quelle fibre che partendo dalla corteccia cerebrale giungono al midollo spinale e sono deputate a trasmettere i comandi per il movimento del corpo. Tutto ciò è di grande ausilio nei trattamenti chirurgici effettuati in zone funzionali, sia in fase di pianificazione che in fase chirurgica. Durante l’intervento, quindi, si possono visualizzare, in tempo reale, i rapporti fra le strutture cerebrali da preservare, compreso il circolo arterovenoso, di cui è possibile eseguire ricostruzioni 3D, e la lesione da rimuovere.”

La strumentazione endoscopica neurochirurgica consente il trattamento di molteplici patologie intracraniche con tecnica puramente endoscopica. La mininvasività della procedura richiede una precisa identificazione dei bersagli selezionati ed una accurata pianificazione della traiettoria chirurgica; queste informazioni fondamentali vengono anche fornite dal sistema di neuronavigazione, in quanto il neuroendoscopio rigido è “ navigabile”, ovvero configurabile con il neuronavigatore in dotazione e pertanto la sua posizione è individuata nelle bioimmagini di TC, RM sul monitor in tempo reale.”

Al Pugliese viene attuato un protocollo direttamente in Sala Operatoria di Neurochirurgia , con il supporto  di un team multidisciplinare,   che  prevede la somministrazione di un farmaco immunoterapico all’interno delle lesioni tumorali encefaliche, sia di tumori primitivi, che insorgono nel cervello (es. glioblastomi), sia in casi selezionati di metastasi da altri tumori, attraverso ausilio di sistema di neuronavigazione e di fluorescenza indotta che consentono di individuare e centrare con precisione la massa tumorale.

Il microscopio operatorio fa parte dell’equipaggiamento indispensabile per una sala operatoria di neurochirurgia. “Quello in nostra dotazione è tecnologicamente avanzato ed è, anch’esso, interfacciabile con il neuronavigatore fino al punto di proiettare dentro gli oculari del chirurgo le immagini diagnostiche TC ed RM, elaborate in real time, con la possibilità di sovrapporre le immagini virtuali a quelle reali (ad esempio fascio piramidale e lesione tumorale), al fine di una migliore localizzazione dei diversi target. Il microscopio, inoltre, è dotato di speciali filtri per effettuare fluorescenza indotta (tecnologia yellow 560), attraverso la fluoresceina, per distinguere, con più accuratezza, il tessuto sano da quello malato e di telecamera ad infrarossi, che consente eseguire videoangiografia intraoperatoria attraverso induzione di ICG (verde di indocianina), per evidenziare i vasi cerebrali (tecnologia infrared 800).

“Uno delle principali fenomeni che diminuisce la precisione dei moderni sistemi di neuronavigazione – spiega Santaguida – è il brain shift (spostamento dei tessuti cerebrali): evento che di fatto può invalidare l’ipotesi di equivalenza tra la realtà operatoria e le immagini diagnostiche preoperatorie. Per ovviare a questa problematica, ma anche per eseguire una diagnosi più accurata, in real time, durante l’intervento chirurgico, il nostro neuronavigatore è stato interfacciato, da anni, con un ecografo.

Tale aspetto diventerebbe rilevante in caso di eventuali future procedura di radioterapia intraoperatoria (IORT) dove è necessario valutare l’esatta posizione della lesione bersaglio e delle diverse strutture cerebrali, per il computo del dosaggio di radiazioni somministrate.”

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One Comment

  1. Sono la Sig.ra Rita Muzzi ho avuto l’onore e il privilegio di conoscere personalmente il Dott. Santaguida. Come persona credo ce ne siano poche, umile, educato, gentile e generoso nell’approcciarsi agli altri, una persona di altri tempi. Successivamente per un familiare ho avuto modo di conoscerlo nella sua professione e la stima è salita alle stelle. Ha seguito questo familiare supportandolo prima psicologicamente e non si risparmiava mai a tranquillizzarlo mettendosi a disposizione anche telefonicamente per alleggerire qualsiasi ansia e preoccupazione. E questo ha determinato che in sala operatoria il familiare ha trovato il connubio di un Dottore di grande Professionalità e di una Persona di grande Umanità, (RARISSIMO). Complimenti Dott. Santaguida Le auguro una lunga carriera di successi perchè è quello che merita.

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